Loha Prasart, il castelletto

By alex ercolesi - lunedì, dicembre 09, 2019



Questo complesso è uno di quei luoghi dove prima o poi ci si passa davanti giacché è situato nel centralissimo  grande crocevia tra Ratchadamoen Klang rd e Mahachai rd
sul margine Nord Est della vecchia isola di Rattanakosin, praticamente opposto allo sbiancato fortino di Manakan e alla Montagna d’Oro che svetta oltre il canale, ma ciò nonostante è un luogo non ancora assaltato dal turismo di massa.

 Aperto tutti i giorni dalle 8 alle 17 l’ingresso è libero ma le offerte sono sempre gradite, è bene sapere che questo è un luogo di meditazione per i monaci residenti che lo frequentano e per questo anche se a Bangkok fa molto caldo è consigliato entrare in modo decoroso.

Il Loha Prasart  da poco restaurato è tornato agli antichi splendori, all’interno del complesso è facilmente distinguibile in quanto è un’insolita costruzione vagamente assomigliante ad un castello gotico post moderno, sulla quale svettano 37 pinnacoli  simboleggianti i 37 passi che conducono all’illuminazione.
Osservato nei momenti che preannunciano il classico nubifragio monsonico, dove il cielo diventa improvvisamente scuro e attraversato da saette sembra una scena descritta nei romanzi di fantascienza o vista in città immaginarie di film post apocalittici, bellissimo la sera quando tutto illuminato si innalza verso il cielo.
 La sua insolita forma è ispirata agli antichi templi Singalesi e Indiani e si innalza su 5 livelli, attorno alla base troverete una miriade di colonne che nascondono cellette per la meditazione usate quotidianamente dai monaci del complesso, mentre all’ interno ospita una labirintica successione di corridoi e salette per la meditazione che si estendono sui 4 piani,  poi salendo piano piano fino alla cima per mezzo di una ripida scala di legno a chiocciola si raggiunge il quinto livello che ospita un piccolo santuario contenente reliquie del Buddha e una terrazza con  visione a 360 gradi sulla città vecchia  che è una soluzione per potersi orientare e programmare le visite successive ai siti dell’area soprattutto grazie ai cartelli interattivi che sono posti in direzione di quest’ultimi, indicandoli e descrivendoli.

 Il Wat Rachanat è l’altro importante edificio del complesso, questo tempio risale al 1846 e fu edificato per ordine di Rama III dedicato alla nipote, la principessa Somanass Waddhanawathy.
Il suo edificio principale, il Wiham ha una costruzione ispirata ai templi Birmani e svolge le funzioni di sala per la preghiera e per le assemblee dei monaci, questo tempio è famoso anche per l’adiacente mercato degli amuleti Buddhisti dove sono venduti i “phra pim” amuleti magici (solitamente svettano sotto lo specchietto retrovisore delle auto) e statuette del Buddha.
Anche se il tempio chiude alle 17, i portali di legno rosso che danno accesso al cortile e vialetti circostanti restano aperti, entrarci nella frescura e quiete delle prime ore serali, passeggiando tra i suoi giardini ampi e curati  accompagnati  da una litania udita in lontananza, preghiere serali  dei monaci riuniti nel Wiham, è una bella esperienza. 





Prima del restauro

Oggi, Dicembre 2019


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