Thomburi e Wat Arun

By alex ercolesi - mercoledì, giugno 06, 2018


Thomburi
 Nucleo originario di Bangkok, fondata nel 1767 è la prima capitale del regno dopo la distruzione di Ayutthaya, Thomburi si sviluppò per i successivi 15 anni poi in seguito la capitale del regno fu trasferita sulla sponda opposta del fiume e nei secoli a seguire mentre Rattanakosin si sviluppava Thomburi fu completamente trascurata
, basti pensare che il primo ponte sul fiume che collegava le due sponde Est fu edificato solo nel 1932 e i primi grattacieli sono comparsi solo in epoca recente senza comunque mutare il sistema di canali, stretti vicoli e case basse che caratterizzano questa parte della città dall’aria dimessa e vagamente somigliante alla Bangkok degli anni ’50.
Visitare Thomburi via terra appena si lasciano le arterie principali a volte risulta difficile in quanto per raggiungere antichi templi oppure semplicemente il museo delle barche Reali bisogna addentrarsi per labirintici vicoletti privi di nome, di linee di demarcazione e più simili a sentieri tra vecchie abitazioni ammassate l’una all’altra, in isolati dove è facile perdere l’orientamento e dove spesso le vie finiscono per essere chiuse da i canali, quindi per chi non ha troppo tempo è consigliabile visitare Thomburi dall’acqua a bordo delle tipiche imbarcazioni a coda lunga,“long tail boat, con giri organizzati oppure noleggiandone una da vari moli della sponda Est del fiume. Thomburi  rispetto la sponda opposta ha poche attrazioni il Wat Arun, il Royal Barge Museum, la chiesa di Santa Cruz, il Museo Forense del Siriraj Hospital, l’adiacente mercato delle bancarelle alimentari Wang Lang Market, il mercato galleggiante del sabato e domenica mattina a Tailing Chan ed il giro  sul fiume e canali Bangkok Noi e Bang Yai con sosta agli antichi templi che sorgono lungo le sponde, forse è questo il segreto che la ha mantenuta integra e fuori dalle logiche turistiche, dormire a Thomburi rappresenta un occasione per immergersi nella vita quotidiana della gente, però bisogna sapere che questa parte della città potrebbe risultare scomoda per gli spostamenti verso gli altri quartieri soprattutto quando le barche sul fiume poco dopo il tramonto si fermano.


Cosa vedere a Thomburi 

Wat Arun 
Il Wat Arun sorge a Thomburi sulla riva opposta al Palazzo Reale, in Thanon Arun Amarin, aperto dalle 8:30 alle 18:00, ingresso (al Phra Prang Centrale) 100 Baht, grazie al nuovo molo è facilmente raggiungibile sia con il battello sul fiume della linea Orange Flag e Tourist Boat sia con il barcone che attraversa il fiume da sponda a sponda (4,5 baht) dal molo opposto di Tha Tien al molo adiacente al Wat Arun, il Khun Maeh Puak cross pier in prossimità del quale c’è un baracchino di souvrenirs e  noleggio di long taol boat per tour sui canali di Thomburi, il momento migliore per visitare questo luogo sempre affollato è all’apertura oppure verso le 17. Questo tempio è tra i più antici di Bangkok in quanto già esisteva all’epoca di Ayutthaya , il Wat Makok era il suo nome prima che il generale Taksin  assieme al suo esercito lo raggiunsero in seguito alla distruzione di Ayutthaya da parte degli invasori Birmani nel 1767, da qui il generale Taksin prese alla guida il  Regno allontanando i Birmani e fondando la nuova Capitale Thomburi , per ricordare il momento dell’arrivo di Taksin su queste terre al levar del sole fu ribattezzato Wat Jaeng (jaeng vuol dire alba), questo tempio fu anche il primo luogo dove venne custodita la statua del Buddha di smeraldo proveniente dal Laos con il vincitore Taksin, prima di essere trasferita al Wat Phra Kaew. Il Wat Arun con i suoi 86 metri è il precursore dei moderni grattacieli, il suo profilo inconfondibile lo rendono un’icona di Bangkok,  grazie anche ai restauri voluti da Rama I che  gli aggiunse il grande Prang centrale (Phra Prang) in stile Kmer che simboleggia il monte Meru dimora mitologica degli Dei Induisti, e Rama II che inizio la costruzione del pinnacolo poi terminato sotto il Regno di Rama III nel 1842, successivamente poi Rama IV completò la struttura ribattezzandola Wat Arun, Arun richiama il nome di Aruna, Dio Induista dell’alba. La pianta del Tempio è formata dal grande Prang  centrale circondato da 4 Prang minori che rappresentano l’universo Buddista, l’intero Wat Arun è ricoperto da un mosaico di piastrelle, cocci ceramici e specchi alternati a demoni, scimmie, garuda e kinnari disseminati sulle facciate, attraversate da ripidi scalini che conducono alla terza terrazza, l’ultimo livello consentito ai visitatori e da dove si ha una visione unica sul fiume e sulla città, più in alto poi la costruzione si estende verso il cielo con il Traiphum (l’esistenza attraverso i tre mondi dell’universo Buddista), il paradiso Buddista ed il Devaphum in cima, che simboleggia il culmine dei sette regni della felicità. Il complesso del Wat Arun non è solo il Phra Prang ma sulla grande e verde area circostante ci sono gli edifici che completano il tempio, la sala dell’ordinazione (Phra Viharn), il Viharn Juramanee, gallerie, altarini e molte statue Cinesi che come già visto in altri templi esse assieme a cocci di  porcellane servivano da zavorra quando le navi che esportavano il riso verso la Cina tornavano cariche di stoffe.

Royal Barge Museum 
Sorge all’angolo tra il fiume ed il canale Bangkok Noi aperto dalle 9 alle 17 (ingresso 100 Baht) molto facile da raggiungere via fiume con barca privata o escursione abbinata ai canali di Thomburi, un po meno facile ma fattibile via terra addentrandosi nei labirintici vicoli che lo circondano, per arrivare al museo ci sono due sentieri uno da Arun Amarin Road sotto il ponte sul Klong Bangkok Noi nei pressi della soi 24(ci sono frecce direzionali), l’altro appena oltrepassato il ponte di Pin Klao sul fiume (bus 79 da Central World o Panthip Plaza a Pratunam , 507 da Sanam Luang ,509 da Victory M. e 511 da Sukhumvit) scendere alla prima fermata del bus ed entrare fino in fondo nella soi del Wat Dusitaram, poi seguire i cartelli direzionali  e chiedere agli abitanti.
In questo museo sono custodite quello che rimane delle sontuose barche cerimoniali e barche Reali,dipinte intagliate e dorate che rappresentano le forme di creature mitologiche. La tradizione delle processioni di barche reali risale ai tempi di Ayutthaya e fu enfatizzata quando il Re Narai (R.1656-1688) ne condusse una flotta di 147 barche per accompagnare la delegazione Francese inviata da Re Luigi XIV in missione diplomatica  nel Siam, a quell’epoca le barche erano molto importanti e avevano molteplici impieghi ,venivano usate per trasporto, nelle gare sportive ,nei riti religiosi e persino in guerra contro i Birmani che con la distruzione di Ayutthaya anche le barche bruciarono ma grazie a Rama I ci fu la rinascita dell’artigianato  e delle arti Siamesi dando il via alla costruzione di nuove barche fino a raggiungere una flotta di 269 imbarcazioni  governate da diecimila  rematori. Oggi, quelle sopravvissute nel corso dei secoli e restaurante per volontà dell’amato Re Bhumidhol  (Rama IX) sono custodite in questo museo, la Supphahahongsa è la più significativa, la barca personale del Re, una barca ricavata da un unico pezzo di legno (eccezion fatta per la polena dorata raffigurante  il cigno mitologico  Hamsa) lunga ben cinquanta metri, a seguire la Anantanagarai  lunga quarantaquattro metri e facilmente riconoscibile per il serpente mitologico Naga sulla prua, purtroppo oggi è veramente un evento raro assistere ad una parata di barche sul fiume.

Chiesa di Santa Cruz
In soi Kudi Chin 1, raggiungibile via terra dalla soi 4 di Thanon Arun Amarin  oppure agevolmente  dal fiume con il barcone che attraversa la sponda  dal molo da Pak Klong Talad a quello opposto del Wat Kalaynamit (biglietto 3 Baht) e poi proseguendo a piedi nell’isolato per circa 500 metri passando per il santuario Cinese  Kuan Yin Shrine e la comunità adiacente  sviluppatasi su una terra frutto di una concessione territoriale Portoghese nell’era di Ayutthaya di cui oggi sono rimasti i dolcetti  della zona chiamati appunto “kanom farang”, tradotto; dolci stranieri.
La Chiesa di Santa Cruz è la più antica di Bangkok infatti  fu costruita dai missionari Portoghesi durante il regno di Taksin a Thomburi e terminata nel 1770, essendo  una costruzione tutta di legno ben presto cadde in rovina e quindi nel 1835 il cardinale Pallegoix , vicario apostolico nel Siam, ne ordinò la ricostruzione con uno stile vagamente  Cinese che ben presto gli abitanti del villaggio ribattezzarono Wat Kudi Chin  (o trascritto anche Jeen, che vuol dire Chiesa Cinese)  e più tardi anche la comunità che si sviluppo attorno ad essa assunse il nome di Kudi Jeen.  Successivamente nel corso dei decenni cadde ancora in rovina e fu il Re Rama VI (R.1910-1925)  a volerne la ricostruzione affidando  tale compito ai soliti noti Torinesi, Mario Tamagno e Annibale Rigotti che nel 1916 gli donarono l’attuale architettura.

Museo Forense di Bangkok  e nuovo Museo Siriraj Bimuksthan del Siriraj Hospital
Orari di apertura: dal lunedì al sabato, dalle 9:00 alle 16:00 escluso il museo Sood Sangvichien, aperto dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 12:00 (mezzogiorno), dalle 13:00 alle 16:00, il prezzo è di 300 Bath per entrambi i musei oppure 200 Baht per solo uno dei due.

Museo Siriraj Bimuksthan  è il nuovo museo aperto nel 2013  all’interno della ristrutturata vecchia stazione ferroviaria di Bangkok Noi che conserva la sua  architettura vintage , situata  ai piedi dell’ospedale in prossimità della sponda del fiume. Al suo interno è un viaggio interattivo  attraverso  la storia della dell'ospedale e delle medicine Thailandesi.

Museo Forense di Bangkok, questo insolito museo è situato all’interno del Siriraj Hospital, sulla riva ovest del fiume Chao Phraya, facilmente raggiungibile con il battello fluviale scendendo alla fermata N10 Wang Lang  adiacente all’omonimo mercato e certamente offre qualcosa di estremamente insolito. Il” Museo della Morte”, così è chiamato dalla gente, è un museo scientifico che rappresenta una preziosa risorsa per studenti e ricercatori e raggruppa cinque piccoli musei: Ellis Pathological Museum, Congdon Anatomical Museum, Sood Sangvichien Prehistoric Museum and Laboratory, Parasitology Museum, Songkran Niyomsane Forensic Medicine Museum.

Ellis Pathological Museum,  è il primo museo del Siriraj Hospital, fondato G. Aller Ellis, un patologo americano, esso rappresenta l'origine, la storia e l'evoluzione della patologia in Tailandia. Il museo mostra anche i più conosciuti assassini del popolo thailandese, le malattie cardiache,  il cancro,  diversi tipi di anomalie congenite e le misure di prevenzione. La sala contiene anche grosse teche di vetro con i corpi di bambini affetti da disordini genetici, immersi nella formalina.

Congdon Anatomical Museum  è il  museo anatomico,  si trova nell’edificio accanto al terzo piano, è un salto nel tempo inaspettato ed inquietante; scale scricchiolanti, ritratti sbiaditi, luce appena accennata e file vetrinette  piene di scheletri. Questo è solo l’inizio, poi a seguire corpi di adulti sezionati e corpi dei bambini che mostrano spaventose anomalie genetiche, mentre in un angolo della sala giacciono una catasta di giocattoli nuovi destinati a neonati malformati e conservati  in barattoli di formalina. Questo museo è stato fondato dal dottor Edgar Davidson Congdon e si compone di oltre 2.000 organi disponibili per lo studio del corpo umano e dalla sua struttura anatomica, dal concepimento all’età riproduttiva, inoltre sono esposte anche diverse forme di nascite multiple ed i muscoli del corpo umano, inoltre vi è una dissezione del sistema nervoso e delle arterie di tutto il corpo effettuata dal dottor Patai Sirikarun, l’unica e sola esposizione di questo genere al mondo.

Sangvichien Prehistoric Museum and Laboratory, museo e laboratorio preistorico fondato nel  1960 dal dott. Sood Sangvichien, specialista in anatomia e antropologia, il quale si i unì ad una missione archeologica nel famoso sito di  Chorakhe Phueak, in provincia di Kanchanaburi dove raccolse gli oggetti  preistorici della Thailandia che divennero le prime esposizioni museo.  Aperto al pubblico nel 1972 e successivamente arricchito di altri oggetti, questo museo riporta i visitatori indietro nel tempo, fino alla civiltà preistorica della Thailandia a cui  risalgono parti di uno scheletro Homo Erectus conosciuto come “Lampang man” e vissuto all’incirca  500mila anni fa.

Parasitology Museum, museo dei parassiti fondato dal Dott. Vichitr Chaiyaporn il quale ha raccolto e classificato i parassiti prelevati dai suoi pazienti, in questo piccolo museo  si possono vedere esposti e descritt una grande varietà di vermi, da quelli invisibili all’ occhio umano (protozoi), a quelli lunghi fino un metro (vermi piatti), inoltre ci sono molte informazioni sui tipi di cibo, i processi di cottura che favoriscono la crescita dei parassiti, gli insetti portatori di malattie, animali velenosi, e  persino  un testicolo umano di 35 chili  prelevato da un uomo affetto da elefantiasi.
Songkran Niyomsane Forensic Medicine Museum, questo raccapricciante museo espone le testimonianze raccolte dal medico legale Dott. dottor Songkran Niyomsane, medico legale, ha raccolto nel corso della sua carriera,  la sala mostra i corpi di vittime di incidenti, uccisioni, teschi varie parti del corpo conservate in teche di vetro, questo perché la medicina legale è l’applicazione della metodologia medica e scientifica per l’identificazione delle cause di morte innaturale. Il museo comprende anche i resti mummificati del primo noto serial killer nella storia della Thailandia moderna, Si Ouey Sae Urng , un cannibale che rapiva i bambini nel 1950, prima li uccideva e poi li mangiava  alla fine è stato catturato condannato e giustiziato ed i suoi resti mummificati sono conservati in una teca affinchè sia monito per gli altri.

Wang Lang Market  

Tailing Chan Floating Market 
 Unico mercato galleggiante in città degno di nota, nato nel 1987 da un progetto della amministrazione comunale di Tailing Chan per creare un mercato dove offrire i prodotti dell’agricoltura locale, infatti questo mercato sorge proprio accanto al  distretto municipale di Tailing Chan lungo il canale Chak Pra,  anche se nel corso degli anni sia le bancarelle che le barche sono aumentate di numero e integrate da zattere ormeggiate che fungono da sala di ristorante, comunque  resta un mercato modesto il cui punto di forza è il fatto che si raggiunge facilmente dal fiume abbinandolo al giro in long tail boat sui canali di Thomburi, oppure con il battello di linea “orange flag” (costo 15 Baht) scendendo al molo Phra Piklao laddove si prende il bus n79 (10 Baht) che passa adiacente al mercato, volendo tale bus si prende anche direttamente dal centro moderno  alle fermate adiacenti al Siam Center, Central World, oppure al Phantip Plaza (costo per quello con l’aria condizionata è 18 Baht), ma in questo caso il percorso si dilata con i tempi di percorrenza ma pur sempre piacevole e caratteristico.. Il mercato si svolge solo il Sa e Do mattina dalle 7 alle 13, come detto è adiacente agli uffici municipali del distretto dove ci sono bagni pubblici a disposizione dei visitatori, oltre alle zattere e barche,  lungo la strada che conduce al mercato (per chi arriva via terra) ci sono una serie di bancarelle di prodotti tipici della zona e più avanti verso il canale  c’è  un desk dove si compra il biglietto per il giro in long tail boat lungo la zona adiacente che comprende anche escursioni al vivaio di orchidee e fiori ed alla fattoria dei serpenti di Thomburi, il costo del biglietto è 100 baht a persona.

Long Tail Boat Lungo i Canali
Queste tipiche imbarcazioni a coda lunga si noleggiano direttamente dai barcaioli lungo la sponda Est del fiume, ma soprattutto al Central Pier Sathorn, dove ci sono vari desk che vendono sia itinerari turistici prestabiliti in condivisione con altri turisti e con un prezzo che parte da 600 baht a testa, sia itinerari privati con prezzo da stabilirsi al momento e in base alla trattativa. I Long Tail Boat possono portare fino a 20 persone, ma sono disponibili anche piccoli e lenti battelli per massimo 6 persone, per un noleggio privato si spendono indicativamente 3000 Baht per un giro di circa due ore e mezzo, in ogni caso la parola d’ordine è contrattare sempre il prezzo, più risulterete simpatici e bravi e meglio sarà il prezzo ottenuto.  Viaggiare in barca è un modo di osservare Bangkok da una prospettiva diversa, lontani dal caldo e dal traffico, dondolati dal fiume dove soffia sempre una brezza che allontana la calura, facendosi strada tra chiatte e mangrovie, semplicemente osservando la vita quotidiana di coloro che vivono lungo i corsi d’acqua.
I classici itinerari lungo i canali sostanzialmente sono due ed entrambi possono includere una sosta al Wat Arun:
itinerario 1  Klong Bangkok Noi, una finestra sull’artigianato, arte e cultura lungo questa rotta, il Royal Barge Museum, l’antico villaggio di artigiani di Thomburi della comunità di Ban Pu, adiacente alle bellezze delle pitture murarie del Wat Suwannaram edificato durante il periodo di Ayuttaya e restaurato da Rama I (R.1782-1809). Le sue pitture murarie che lo caratterizzano  furono realizzate durante il regno di Rama III (R.1824-1851) e furono frutto di una competizione tra i due più grandi artisti dell’epoca. Il Wat Sisudaram è un antico tempio restaurato da Rama IV (R.1851-1868) la cui bellezza è rappresentata dalla architettura tipica dell’era di Ayutthaya che caratterizzano la sala principale (sermon hall), il giro prevede anche una breve sosta nelle acque antistanti al Tempio affollate di pesci, laddove è un rituale di buon auspicio nutrirli gettando un pezzo di pan cassetta che genera un ribollire improvviso dell’acqua ad ogni pezzo. Poi si riparte lungo il canale Chak Phra che si ricollega al canale Bangkok Yai passando per Tailing Chan dove il Sa e Do mattina si svolge l’omonimo mercato galleggiante.
Itinerario 2  Klong Bangkok Yai, è un’antico canale commerciale e militare che si ramifica con il canale Sanam Chai (Klong Dan) e il canale Phasi Charoen, lungo questo itinerario sorgono antiche e nobili dimore, templi risalenti all’epoca di Ayutthaya di cui il Wat Moli Lokkayarram ne è il primo esempio, la Tonson Mosque, la moschea più antica di Bangkok al cui interno ci sono 4 lampade di ottone decorato donategli in occasione della cremazione del Re Chulalonkorn, Rama V (R.1868-1910), il Wat Hong Rattanaram anch’esso risalente all’era di Ayutthaya quando si chiamava Wat Che Sua Hong, successivamente fu restaurato da Re Taksin (R.1768-1782) che durante il Regno di Thomburi lo utilizzava per istruire i membri della famiglia Reale, la sua architettura è caratterizzata dal un mescolanza di stili avvenuta durante i restauri nel corso dei secoli, i pilastri attorno la sala dell’ordinazione, i legni intagliati ai lati delle porte raffiguranti Hamsa,il cigno mitologico, i motivi di stucco sugli archi di porte e finestre ricchi di dettagli, qui c’è anche un santuario dedicato a Re Taksin e la grande vasca di acqua santa dove veniva per il bagno. Il Wat Intaram invece è l’antico tempio dove Re Taksin è stato cremato e dove sono contenute le sue ceneri.
Sulla penisola creata dalla confluenza dei canali Klong Dan e Klong Phasi Charoen svetta il grande complesso del Wat Paknam, a cui fa capo una nota scuola di meditazione, questo è anche uno dei templi più frequentati dai Thailandesi nei fine settimana o giornate sante tanto che è stato necessario costruirci un grande parcheggio multipiano adiacente per accoglierli. Prima di lasciare il canale Bangkok Yai  se c’e’ tempo merita una sosta il Wat Nuan Noradit e la stravagante casa degli artisti, Baan Sinlapin;  una casa privata in legno di oltre 200 anni ma è anche uno spazio creativo o semplicemente un luogo per mangiare qualcosa, qui ogni giorno verso le 14 tranne il Mercoledì si esibiscono le tradizionali marionette Thailandesi, lo spettacolo è gratuito ma sono gradite offerte.        Lasciato il Bangkok Noi, il canale Klong Dan scorre tra numerosi templi adiacenti alle sponde di cui il Wat Nangchi è il più rappresentativo, restaurato durante il Regno di Rama III (R.1824.1851) rispettando le architetture originali dell’epoca mostra i frontoni decorati con maioliche Cinesi ed anche i pannelli delle porte guardiane sono in stile Cinese, mentre il canale Phasi Charoen conduce all’omonimo piccolo ed antico mercato che richiama una atmosfera di altri tempi.
Tutti i luoghi di questi percorsi con una buona dose di pazienza e di tempo sono anche raggiungibili via terra.

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