Il Wat Saket è uno dei templi più antichi di Bangkok, edificato durante il Regno di Rama I (R.1782-1809) appena fuori l’isola di Rattanakosin poiché fungeva da crematorio per la gente comune che doveva avvenire fuori la città Reale, forse per questo la sua architettura è senza lo sfarzo e i minuziosi dettagli visti in altri templi, e si presenta con uno stile sobrio e tradizionale. L’edificio principale è circondato da ampi cortili e freschi viali dove sorge anche un santuario con un grande Buddha in posizione eretta proveniente dalle rovine del Regno di Sukhothai, la sua fama turistica lo deve esclusivamente alla Montagna d’Oro che è una collina artificiale nata per caso. Infatti inizialmente in questa zona paludosa e circondata dai canali per volere di Rama III (R.1824-1851) fu edificato un Chedi ma nonostante l’applicazione di svariate tecniche costruttive date le condizioni geofisiche del terreno il Chedi collasso costringendo le maestranze ad erigere un terrapieno fatto di mattoni, fango e tavole di teak che poco a poco costituirono la collinetta sulla quale più tardi Rama IV (R.1851-1868) edificò un piccolo Chedi ampliato successivamente da Rama V (Re Chulalonkorn) per custodirvi una reliquia del Buddha donatagli dal governo Inglese nel 1897. Oggi il Golden Mount è una collinetta artificiale alta 76 metri che domina il complesso del Wat Saket nel corse degli anni è stata rafforzata da delle mura in cemento che ne impediscono il cedimento, è un luogo apparentemente lontano dalla Bangkok calda e caotica, coperta interamente da vegetazione, per raggiungere la vetta bisogna salire un sentiero ripido fatto da 318 gradini che si snodano circolarmente verso l’alto come un’enorme serpente arrotolato su se stesso passando tra giardinetti, alberi, cascate artificiali, rocce e campane disseminate lungo il percorso fino a raggiungere il santuario dove pregano i fedeli, alla fine lo sforzo sarà premiato quando finalmente salendo le ultime scale ripide e anguste si raggiunge l’ultimo livello della struttura alla base del Chedi dorato, un terrazzino da dove si ha una visione diversa di Bangkok fatta di case basse tra le quali spuntano i tetti maestosi e spioventi degli edifici religiosi sparsi qua e la, i canali e oasi di verde, mentre in lontananza i grattacieli sembrano starsene in disparte a guardare come se appartenessero ad un’altra città, qui su anche nelle giornate più calde soffia sempre una piacevole brezza che unita alla sacralità del luogo ispira un senso di pace e benessere.
Alla base della collina invece regna un senso di inquietudine in quanto le pareti esterne fungono da enorme cimitero dove sono tumulate le ceneri di numerosi benefattori del Tempio che oramai inghiottite dalla vegetazione hanno un aspetto trasandato e triste, ma ecco che improvvisamente tutto cambia e si trasforma in occasione del festival di Loy Kratong quando questo luogo sia alla base che alla sommità diventa la scenografia di questa mistica e allegra fiera, il grande Chedi dorato è ricoperto da enormi drappeggi di colore rosso vivo e tutta l’area circostante si illumina di lanterne votive e bandiere decorative, giù dal basso si accalcano venditori di cibo, giochi da fiera, giostre, spettacoli teatrali, esibizioni con animali, indovini, bancarelle di ogni genere e ristorantini che di fatto paralizzano la zona nella quale affluiscono centinaia di migliaia di persone che poi si riversano in processione con in mano una candela fino a raggiungere il santuario alla cima alla montagna e ossequiare la reliquia del Buddha. In quest’occasione il Wat Saket è aperto fino a mezzanotte e per un turista questa è una buona occasione per assistere a qualcosa non artefatta e che fa parte della cultura e tradizione di questa città; la Montagna d’oro è uno di quei luoghi speciali di Bangkok, un luogo di spiritualità in una città materiale e regala una vista autentica e diversa della città.
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