Dusit (un po d'Italia a Bangkok)

By alex ercolesi - mercoledì, ottobre 04, 2017


Questo elegante quartiere a Nord di Banglamplu ed Est di Thewet che è la sua estensione naturale lungo la sponda del fiume è conosciuto anche come nuova Città Reale nata per volontà di Rama V, Re Chulalonkorn il quale ispirato dai suoi viaggi in Europa volle conferire al Regno del Siam lo sfarzo e le bellezze viste nelle capitali Europee pianificando un nuovo quartiere Reale di cui gli Italiani alla corte del Siam, sia come responsabili del Ministero dei lavori pubblici, sia come maestranze ne furono gli esecutori materiali fino ai decenni successivi con il Re Rama VI.

Paradossalmente ancora oggi Dusit è l’unico quartiere di Bangkok che mostra timidi segni di pianificazione urbanistica, lunghi viali alberati, parchi, grandi marciapiedi, uffici pubblici, palazzi, scuole, università, residenze in stile Vittoriano e persino lo zoo, insomma sotto un certo punto di vista è un’anomalia o se vogliamo un altro mondo di Bangkok. Dusit non rispecchia le classiche caratteristiche della città, qui le matasse ingarbugliate di fili elettrici spariscono così pure le bancarelle di street food, gli odori e mercatini improvvisati, il traffico diminuisce e si cammina su marciapiedi privi di vita pulsante ma belli da vedere, ordinati puliti e dove è molto comune imbattersi in gigantesche iguane provenienti dai canali adiacenti.                                                                         
Ancora oggi Dusit è molto simile a quella città giardino descritta dai primi viaggiatori Europei, i luoghi più famosi sono: il Palazzo Chitralada nell’omonimo parco che è l’attuale residenza Reale ed è chiuso al pubblico, il Parco di Dusit al cui interno sono disseminati vari edifici e dimore di cui i tre siti principali sono la mansione di teak Vimanmek Mansion, la Sala del Trono Abhisek e la Sala del Trono Ananta Samakhom, poi ci sono quelli secondari: il Museo Nazionale degli elefanti reali (Royal Thai Elephant Museum) e quello delle stoffe e abiti reali (Ancient Cloth Museum), contrapposto al parco c’è il Dusit zoo (ex giardini botanici Reale), il parco di Amporn adiacente alla Royal Plaza dove svetta la statua di Re Chulkalonkorn, il Wat Benchamabophit chiamato anche tempio di marmo, Baan Norasingh oggi sede del Governo e la vicina Baan Phitsanulok (chiusa al pubblico) attuale dimora del primo ministro.
Solitamente si arriva al Parco di Dusit in taxi Meter direttamente dalla zona del palazzo Reale o da Samsen Road a Banglamplu oppure da altre zone della città, ma per chi ha tempo da dedicare a Bangkok è una bella esperienza arrivarci via fiume dal molo di Tha Thewet curiosando dapprima per il mercato dei fiori di Thewet che si tiene tutti i giorni dalle 10 alle 18 tra la Thanon Krung  Kasem e Samsen road e magari fare anche una breve visita al Wat Ratchathiwat sito in Soi Samsen 9, antico tempio risalente al periodo di Ayutthaya che nel corso dei secoli ha subito varie ristrutturazioni tra cui l’ultima tra il 1907 e 1911 con la ricostruzione del Bot in stile Kmer i cui muri interni sono stati affrescati dall’Italiano Carlo Rigoli

Muoversi a Dusit
All’interno dell'omonimo Parco per spostarsi tra i vari siti sono disponibili Golf Kart elettrici ideali per coloro che hanno difficoltà motorie, per usufruirne occorre aspettarli nei punti segnalati. Per chi invece si muove a piedi l’ordine logico per visitare il parco è iniziare la visita dall’ingresso Nord in Ratchawithi road (comodo sia arrivando dal fiume che con un taxi) e partire dal primo edificio che s’incontra HM King Bhumibol Photography Exhibitions, poi l’Ancient Cloth Museum oppure dirigersi direttamente alla Vimanmek Mansion, a seguire la Abhishek Dusit Throne Hall per poi proseguire verso Sud passando fugacemente per il Royal Thai Elephant Museum fino alla Ananta Samakhom Throne Hall che si trova al margine Sud del parco di Dusit fuori dal quale poi occorre attraversare tutta la  imponente Royal Plaza sulla quale domina la statua di Re Chulalongkorn , oltrepassata  la quale e girando a sinistra in Sri Ayutthaya road con 10 minuti di cammino si raggiunge il complesso templare del Wat Benchamabophit (tempio di marmo).

HM King Bhumibol Photography Exhibitions
 Queste due dimore originariamente fatte costruire dal Re Chulalonkorn per le principesse Bussaban Bua Phan e Arun Wadi entrambi sorelle, si trovano subito varcato l’arco d’ingresso Nord del Parco di Dusit e ospitano una mostra permanente artistica e fotografica a egli dedicata che con la recente scomparsa dell’amato Re Rama IX ha assunto un particolare significato.

Acient Cloth Museum
Si trova poco distante dalle mostra fotografica dedicata a Rama IX, questo piccolo museo è aperto dal Martedì alla Domenica e dalle 9 alle 16, ingresso 100 baht oppure libero con il biglietto del Grand Palace, all'interno ospita una ricca collezione di tessuti tipici provenienti da ogni parte del paese e una collezione di abiti reali che susciteranno certamente interesse per gli studiosi della moda.

Vimanmek Mansion
 Parco di Dusit, aperta dal Martedì alla Domenica dalle 9:30 alle 16 e chiusa il 1 Gennaio, 14 e 15 Aprile, 23 Ottobre, 10 Dicembre, ingresso libero presentandosi con il biglietto allegato a quello del Grand Palace, altrimenti si paga 100 baht oppure 250 Baht per l’accesso a tutti i siti nel parco di Dusit) Un tempo era la residenza Reale di Re Rama V, Chulalongkorn, progettata e costruita senza utilizzare nemmeno un chiodo e tutta fatta di Teak biondo con incastri di legno e una storia più che singolare; la sua costruzione iniziò nel 1893 sull’isola di Koh Si Chang (Chomburi) su ordine del Re ma poi dopo appena un anno dall’inizio della costruzione a seguito di una crisi diplomatica che causò l’arrivo di navi da guerra Francesi nel golfo del Siam con conseguente impossibilità del Re di recarsi sull’isola, i lavori s’interruppero e la mansione rimase incompiuta sull’isola fino al 1901 anno in cui il Re ordinò la sua rimozione e il ricollocamento nell’attuale luogo, la grande mansione di teak fu ribattezza Vimanmek che vuol dire “castello delle nuvole” e con le sue 81 stanze, gallerie, scalinate ospitò per un certo periodo il Re e la sua grande Famiglia Reale costituita dalla moglie, concubine, svariati figli e servitù. Il Re viveva in un appartamento ottagonale su tre piani fatto arredare in sontuoso stile Vittoriano mentre le donne vivevano in un’ala a parte nella quale gli unici uomini che potevano accedere erano soltanto il Re, un monaco, un medico e i bambini, ma poi terminati i lavori della nuova residenza tutti si trasferirono nel vicino Palazzo Chitralada ancora oggi attuale residenza Reale. Chiusa e trascurata nel corso dei decenni seguenti la Vimanmek Mansion finì nell’oblio e rischiava di crollare, ma nel 1982 la Regina Sirikit decise di farla restaurare in occasione del bicentenario della fondazione di Bangkok. Oggi la Vimanmek Mansion oltre ad essere un museo rappresenta l’edificio di teak più grande del mondo e delle sue 81 stanze solo 31 sono aperte ai visitator, ma comunque ricche di oggetti d’arte reali ed effetti personali appartenuti al Re Chulalonkorn. L’accesso alla Vimanmek Mansion prevede visite guidate in Inglese con scadenza prestabilita ogni mezz’ora ma nota dolente è l’obbligo di entrarci a piedi scalzi per preservare il pavimento di teak, per cui se si arriva in un momento di grande affollamento l’aria della mansione è pervasa da un odore “particolare” che poi diventa terribile tanfo nel mezzanino antistante che è tappa obbligata dove si accede per togliersi e depositare le scarpe prima di entrare nella mansione per cui è consigliabile di avere a portata di mano il classico inalatore nasale Thailandese che mai come in questo caso sarà un apprezzato compagno di viaggio.

Sala del Trono Abhisek
(Parco di Dusit,  Est della Vimanmek Mansion, è aperto dal Martedì alla Domenica dalle 9:30 alle 16:00 e chiuso il 1 Gennaio, 14 e 15 Aprile, 10 Dicembre, ingresso libero presentandosi con il biglietto allegato a quello del Grand Palace, altrimenti si paga 100 baht oppure 250 Baht per l’accesso a tutti i siti nel parco di Dusit) Questo è uno dei tre grandi edifici che si trovano all’interno del parco, solitamente le visite con guide, dettate dalla fretta tendono a trascurare questo edificio dove invece si dovrebbe trascorrere almeno un’oretta sia nel visitare il museo dell’artigianato ospitato all’interno sia osservando la sua superba struttura progettata e costruita da Mario Tamagno nel 1904 per volere di Rama V, Re Chulalonkorn; un sapiente mix di stile Vittoriano, Moresco e Siamese costituito da pannelli in legno intagliati con motivi floreali, soffitti in legno a cassettoni, lucernari con vetrate colorate e pinnacoli, e ovviamente la sala del trono che è il fulcro dell’edificio. La Abhishek Dusit Throne Hall fu usata principalmente come luogo di ricevimento e celebrazioni fino al 1932 anno dell’avvento della monarchia costituzionale quando fu utilizzata dal segretariato del parlamento come sede di accoglienza ma poi nel 1974 fu restituita alla Famiglia Reale. In seguito nel 1992 grazie alla fondazione sponsorizzata dalla Regina Sirikit furono avviati lavori di ristrutturazione e nel 1993 in occasione del sessantesimo compleanno della Regina, fu inaugurato l’attuale museo dell'artigianato Thai che vanta pregevoli opere dell’artigianato tradizionale tra cui argenti e blocchi di teak finemente intagliati

Royal Thai Elephant Museum
 Ingresso libero, aperto dal Martedì alla Domenica e dalle 9 alle 16, l’ingresso principale è in Thanon U Thong Nai, di fronte allo Zoo e nel mezzo tra Ananta  Samakhom e la sala del trono Abhisek dalla quale è facilmente raggiungibile anche per mezzo in un sentiero interno al parco. Non aspettavi grandi cose perché forse per la maggior parte dei visitatori sarà deludente salvo che non si abbia un grande interesse per la storia e cultura Thai. Questo piccolo museo è stato realizzano nelle due stalle fatte costruire da Rama V (Re Chulalonkorn) e in seguito da Rama VII per ospitare gli elefanti reali che prima di allora si trovavano al Grand Palace, poi in epoca più moderna gli elefanti furono trasferiti presso il Palazzo Chitrala, e le stalle rimasero vuote fino al 1988 quando il ministero della pubblica istruzione le ha trasformate in un museo tematico quindi incentrato sulla storia degli elefanti e che fornisce interessanti dettagli culturali su questi animali e soprattutto sul significato dei rari elefanti bianchi, in pratica elefanti albini ai quali è associato un forte potere di buon auspicio e che alla nascita sono automaticamente designati a essere reali cioè di proprietà del Re.

Ananta Samakhom Throne Hall
(parco di Dusit, a Sud della dell’Abhishek Dusit Throne Hall, aperto dal Martedì alla Domenica dalle 10:00 alle 18:00 chiuso il 1 Gennaio, 14 e 15 Aprile, 10 Dicembre, ingresso libero presentandosi con il biglietto allegato a quello del Grand Palace, altrimenti si paga 150 Baht oppure 250 Baht per l’accesso a tutti i siti nel parco di Dusit)  Questo edificio è il capolavoro di Dusit, un pezzo d’Italia o meglio di Torino a Bangkok poiché il suo stile neoclassico e il suo cupolone sono un richiamo esplicito alla Basilica di Superga cosi pure di Torino erano gli ingegneri e architetti Mario Tamagno e Annibale Rigotti chiamati a corte dal Re Chulalonkorn, che lo progettarono e costruirono (1907/1915) utilizzando materie prime importate dall’Italia soprattutto i pregiati marmi di Carrara, artigiani e maestranze varie, la sua grande cupola e le pareti sono state decorate con dipinti di Galileo Chini e Carlo Rigoli mentre le sculture sono opera dello scultore Vittorio Novi e suo nipote Rodolfo Novi, insomma è un’opera Italiana al cento per cento che richiese uno sforzo e un ingegno notevole durante la sua costruzione realizzata su di un’area totalmente paludosa ma che comunque si concluse in appena otto anni sotto il regno di Rama VI figlio di Chulalonkorn nel frattempo succeduto alla padre. In passato oltre ad essere utilizzato dal Re come sala di ricevimento, ha ospitato anche la sede del partito popolare durante la rivoluzione del 1932 e anche la prima sessione del parlamento Thailandese fino al 1974 prima che si spostasse nell’attuale sede, il Palazzo del Governo, Baan Norasingh (opera dei medesimi Torinesi). Oggi L’Ananta Samakhom Throne Hall è un museo ma è anche utilizzato per cerimonie istituzionali e mostre temporanee, alcuni degli oggetti esposti sono autentici capolavori d’arte orafa e di intaglio nel legno, come la magnifica Suphannapetra, la “giunca dorata”.
In corrispondenza degli oggetti più rappresentativi sono collocati monitor che illustrano l’opera d’arte, la storia e come sono stati realizzati, inoltre all’ingresso sono disponibile gratuitamente audio-guide registrate in diverse lingue tra cui l’italiano. L’Ananta Samakhom Throne Hall trattandosi di una proprietà Reale per visitarlo bisogna usare lo stesso dress code (bambini compresi) in vigore per il palazzo Reale, inoltre è vietato scattare fotografie per cui tutte le borse, macchine fotografiche e telefoni cellulari, devono essere depositate in appositi armadietti gratuitamente.

Wat Benchamabophit 
Scritto anche Benjamabophit, questo è il tempio di marmo e  sorge all’angolo tra la Sri Ayutthaya road e la Rama V road, facilmente raggiungibile a piedi dalla Royal Plaza, è aperto tutti i giorni dalle 6 alle 18 ingresso 20 Baht, questo tempio è un esempio di arte religiosa moderna, un misto di architettura Thai e Occidentale che si nota nell’insieme di vetrate e finestre con motivi Gotici e Siamesi risaltando l’influenza esercitata dallo stile Italiano dell’epoca anche negli edifici religiosi. Il Wat Benchamabophit fu progettato dal principe Naris e commissionato dal Re Chulalonkorn nel 1899 all’Italiano Ercole Manfredi che utilizzo esclusivamente bianchi marmi provenienti da Carrara che gli hanno conferito l’appellativo di “tempio di marmo” donandogli un aspetto completamente diverso da tutti gli altri tempi di Bangkok, esso è disposto su una pianta centrale a croce come le chiese d’occidente e il chiostro perimetrale ospita 53 statue del Buddha in differenti stili diversi provenienti da ogni angolo della Thailandia ,camminare lungo i suoi silenziosi corridoi e come attraversare una galleria d’arte. L’ora ideale per visitare questo tempio è al mattino presto quando i fedeli affluiscono per le donare le offerte di cibo ai monaci ma anche nelle altre ore della giornata è sempre un tempio piacevole e poco affollato, attenzione ai soliti tassisti e tuk tuk che sono appollaiati fuori all’ingresso e se ne serve uno ricordarsi sempre la regola di fare due passi sulla strada e fermare il primo libero che passa.




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