Complesso del Palazzo Reale e Wat Phra Kaeo

By alex ercolesi - martedì, agosto 22, 2017


Icona di Bangkok e meraviglia dell’Asia il Grand Palace voluto da Rama I (R.1782-1809) non rappresenta solo una residenza Reale, ma un insieme di edifici governativi, di rappresentanza e di culto tra cui il famoso Bot del Buddha di Smeraldo che è l’edificio più importante del complesso templare del Wat Phra Kaeo.  
Il Grand Palace è aperto tutti i giorni dalle 8:30 con ultimo ingresso alle 15:30 ma resta totalmente chiuso il 15 Aprile (Songkran Day) e il 5 Dicembre, durante altre festività Nazionali la chiusura è anticipata alle ore 12 mentre il 6 Dic, 1 Gen e 12 Ago il Palazzo resta chiuso, ma i templi all’interno delle mura sono aperti, il biglietto d’ingresso costa 500 Baht e comprende l’ingresso a tutti i siti all’interno delle mura e l’ingresso gratuito entro una settimana a tutti i siti del Parco di Dusit; Vimanmek Mansion (Mansione di Teak) , le sale del trono Abhisek Dusit e l’Ananta Samakhom, entrambi capolavori Italiani a Dusit, vale ricordare che in tutti i siti Reali e Templi è obbligatorio presentarsi abbigliati in maniera consona e sobria (spalle e gambe coperte)
Con lo sbarco in massa del turismo Cinese il complesso del Grand Palace (e non solo) è preso d’assalto, forse il momento migliore per andarci è all’apertura, il mezzo più indicato per arrivarci  ( per chi non alloggia nelle vicinanze a distanza di piedi) è il battello perché è bello arrivare dal fiume, l’anima di Bangkok, e avere in parte la stessa visione delle guglie dorate viste dall’acqua, avuta dai primi coloni sbarcati, le fermate adiacenti sono il rinnovato (2022) molo Tha Chang per chi arriva con il  battello di linea con la bandiera arancio (orange flag) e il molo Tha Maharaj per chi invece arriva con il battello turistico  (Link Battelli sul Fiume)
 Dal 12 Agosto di quest'anno (2019) è operativa anche la nuova elegante stazione della metropolitana MRT, Sanam Chai,  praticamente adiacente al Grand Palace.
La porta d’ingresso alla città Reale è il Viseschaisri Gate situata a sud di Sanam Luang, il grande prato ovale cerimoniale e di fronte al Dipartimento di Belle Arti, la sottostante planimetria del complesso è fornita alla biglietteria ed è molto utile per non girare a casaccio nel complesso ma soprattutto per sapere cosa si ha davanti, inoltre le spiegazioni di questo post si basano sulla seguente  mappa che è quella ufficiale del Grand Palace Complex.


Mappa del Complesso del Palazzo Reale
Appena entrati sulla destra, c’è il piccolo museo tessile in onore della Regina, Queen Sirikit Museum of Textiles (35) snobbato quasi da tutti, merita una visita prima di abbandonare il complesso, la missione di questo museo è di preservare l’identità della cultura Thai attraverso la tradizione tessile, a sinistra invece c’è il complesso templare del Wat Phra Kaeo da dove iniziare la visita passando attraverso un piccolo portale che apre la porta in un mondo fiabesco, scintillante, variopinto fatto di creature mitologiche, Naga, Garuda, Kinnara, Norasingh, alternate a demoni e sfarzose guglie dorate e Chedi, minuziose decorazioni e intarsi alternati ad affreschi murali come quelli del Ramakien, adattamento Thai dell’epopea Indiana Ramayana, creata da Rama II (R.1809-1824), il Re poeta e che rivestono completamente le pareti interne (gallerie laterali) del chiostro, narrando la storia della trovatella Sita (la bella giovane a seno nudo), del suo consorte Rama (figura dal volto verde) e del Dio Scimmia Hanuman che li aiuterà a sconfiggere il malvagio Re Ravana (la figura con numerose braccia e facce), la storia si svolge in senso orario, partendo dalla galleria alle spalle del mausoleo Ho Phra Naga (4), quindi dall’affresco dei due innamorati esiliati nella foresta fino a quello dell’uccisione di Ravana  e il conseguente ricongiungimento di Sita e Rama.        
Il Wat Phra Kaeo (10), noto come Tempio del Buddha di Smeraldo è il Bot ossia l’edifico più importante all’interno di un tempio, esso fu eretto per volere di Rama I al fine di ospitare il Phra Kaeo, la statua del Buddha di smeraldo (in realtà trattasi di diaspro verde, un tipo di giada) sacro e potente simbolo di divinità e potere mistico tra il Re e il suo Regno, che fu scoperta casualmente a Chiang Rai in seguito ad un fulmine nel 1434 nascosta da uno strato di stucco, in seguito fini a Lampang, Chiang Mai e Luang Prabang nel Laos dove rimase per oltre due secoli per poi tornare nel Regno di Thomburi con il vincitore Re Taksin e fu custodita per un certo periodo nel Wat Arun, successivamente ebbe nuova dimora nel Regno di Rattanakosin, dove si trova tutt’oggi ed è al centro di un cerimoniale che si svolge tre volte l’anno al cambio delle stagioni quando il Re in persona gli cambia l’abito.  All’interno del Bot sono presenti anche interessanti affreschi murali, quello all’ingresso raffigura il Buddha che resiste alle tentazioni del demone chiamato Mara e le sue sensuali danzatrici, quelli tra le finestre rappresentano le storie di Jakata sulla vita del Buddha prima dell’illuminazione mentre quello dietro l’altare centrale raffigura una visione Buddhista dell’universo. 
A Nord del Bot si trova il Chedi D’oro Phra Srirattana Chedi (3), voluto da Rama IV (R.1851-1868) per ospitare un frammento dello sterno del Buddha, accanto al quale svetta il Phra Mondop (7) la biblioteca sacra dal pavimento in argento tessuto che custodisce uno scrigno con i testi sacri, subito dietro c’è il Panteon Reale (9) al cui interno sono conservate le statue a grandezza naturale dei primi Re della dinastia Chakri circondate da creature mitologiche, merita una breve sosta anche il mausoleo Reale, Ho Phra Naga (4) relegato nell’angolo a Nord Ovest del complesso che ospita le ceneri di alcuni membri della famiglia Reale. Per completezza d’informazioni va segnalato anche il modellino in scala di Ankor Wat (6) fatto realizzare da Rama IV, poi la grande biblioteca del complesso, Hor Phra Monthien Dharma (8) i cui portali sono rivestiti di madreperla intarsiata, e il Phra Vhiran Yod (5), che contiene una pietra che ha fatto da trono a Ramkamhaeng, terzo Re del Regno di Sukhothai e precursore della moderna Thailandia creando sia l’alfabeto Thai sia favorendo la diffusione de Buddhismo Theravada come religione del Regno.    
Dopo la visita al complesso templare proseguendo in senso orario si arriva davanti al Palazzo di Borom Phiman (13) eretto per volere di Rama V (R.1868-1910) e in seguito abbellito dall’Architetto Ercole Manfredi e affrescato dal Pittore Carlo Rigoli su mandato del Re Rama VI (R.1910-1925) che lo utilizzava come residenza Reale, oggi è un luogo riservato agli ospiti Reali quindi visitabile all’interno solo se è libera, alla destra di questo palazzo sorge il gruppo di padiglioni, Phra Maha Monthian eretti da Rama I, quest’antica area è formata da tre padiglioni principali; la sala delle udienze, Amarindra Winitchai Hall (16), dove capeggia un trono a forma di barca, il Paisal Taksin Hall (17) dove aveva luogo la cerimonia d’incoronazione e il Chakraphat Phiman Hall (18) che è stata la residenza privata dei Re Rama, Rama II e Rama III, alle spalle della quale c’era il palazzo interno riservato alle consorti figli e concubine del Re che vivevano in una comunità lontana dalla realtà e con le proprie regole.       
Proseguendo sempre in senso orario si arriva davanti all’opulento Grand Palace, Chakri Mana Prasart (26) finito di costruire nel 1882 su volere del Re Rama V per celebrare il centenario del Regno e della dinastia Chakri, questo edificio è fortemente influenzato dallo stile Rinascimentale Italiano che si fonde con quello Siamese dando luogo a bizzarri ma piacevoli accostamenti, esso è costituito da una grande sala del trono e altre in stile neoclassico con colonne di marmo e stucchi dorati, sale di ricevimento degli ambasciatori stranieri e stanze private, questo Palazzo è stata la residenza ufficiale di Rama VII fino all’ultimo, purtroppo ai turisti è consentito l’accesso solo in parte poiché tutt’oggi è utilizzato per funzioni di Stato e cerimonie Reali. 
L’ultimo gruppo di edifici che s’incontrano sono quelli del Dusit Group composto principalmente dal Dusit Maha Prasart Hall (31), sala delle udienze eretta nel 1789 per volere di Rama I in sostituzione di una precedente di legno che colpita da un fulmine bruciò, questo padiglione era il luogo di rilassamento del Re e dei membri della famiglia, anche se poi è stato utilizzato sia come residenza sia come sala dell’incoronazione. La sua costruzione è a forma di croce con pavimenti di marmo bianco e una guglia dorata a nove livelli che gli conferiscono una grande eleganza, all’ingresso dell’ala Nord c’è un trono per ricevimenti all’aperto riprodotto identico a quello bruciato in precedenza, mentre all’interno c’è quello superstite, tutto in Teak intarsiato in madreperla, questo padiglione è aperto al pubblico solo nei giorni feriali. L’altro padiglione del Dusit  Group è l’Aphorm Phimok Pavilion (30) tutto in legno fatto costruire da Rama IV come base per scendere dall’elefante Reale (elefanti albini) e procedere verso le dimore private senza toccare terra, una copia è stata realizzata in seguito anche nel Palazzo Reale Estivo di Bang Pa In.               

Solitamente questo è primo luogo da dove iniziare ad esplorare la città, ma vale ricordare che è bene farlo dopo essersi opportunamente ambientati e riposati, Rattanakosin Centro Storico e culturale di Bangkok, area della Città Reale fondata da Rama I, è una zona molto caotica e faticosa quindi sconsiglio di visitare questa parte della città nella stessa giornata di arrivo senza potersi rilassare dopo un lungo viaggio, ambientarsi al fuso orario, acclimatarsi alla città si rischia solo di rimanerne frastornati e delusi, inoltre sarà difficile seguire una tabella di marcia, bisogna essere molto pazienti, flessibili e soprattutto preparati al gran caldo che rallenta oppure i violenti nubifragi che durante la stagione monsonica paralizzano la città durante la loro breve ma intensa durata.                                                                      

Meglio evitare i Taxi e Tuk-Tuk sempre appollaiati fuori i vari templi e luoghi turistici, ve ne serve uno? Bene fate due passi a piedi e fermate il primo libero che passa,  non cadere nella trappola di Tuk-Tuk o Taxi che propongono un giro turistico per pochi Baht ( Truffe a Bangkok ) che alla fine si trasformerà in un infinito giro per orafi, sarti o varie trappole per turisti che nella migliore delle ipotesi vi faranno perdere tanto tempo prezioso, quindi non credere a quello che dicono i tassisti o alle informazioni non richieste, non credere a coloro che nei pressi del Palazzo Reale o templi del centro si presentano come guide turistiche cercando di dirottarvi altrove, sappiate poi che i biglietti si acquistano solo agli ingressi dei siti. 

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