Wat Suthat e l'altalena gigante

By alex ercolesi - domenica, ottobre 02, 2022


Varcare la soglia di un complesso senza conoscere la sua storia, elemento fondamentale per cogliere i particolari, i dettagli ed il loro significato, come ad esempio le scene rappresentate nelle pitture murali, fa si che tutti i templi si assomigliano  limitandosi a visitarne giusto un paio; forse è questo il motivo per cui il Wat Suthat pur essendo di categoria reale è poco visitato, anzi adesso in era post Covid direi deserto.


Questo complesso templare sorge al margine del grande piazzale davanti alla sede centrale del comune di Bangkok in Bamrung Meuang Thanon (road), è aperto dalle 8:30 alle 21 e l’ingresso costa 100 Baht. Facilmente raggiungibile a piedi dalla Piazza Democracy Monument incamminandosi lungo la Dinso road oppure dal Loha Prasart serpeggiando tra viuzze dove qua e la ancora resistono antiche dimore in legno.
Il Wat Suthat ha un passato in simbiosi con quello dell’altalena gigante (Giant Swing), come detto appartiene alla categoria dei templi Reali e di grande interesse religioso, ma con qualcosa di magico; specialmente all'imbrunire è uno di quei luoghi imperdibili di Bangkok.
Accanto all’ingresso principale svettano i due piloni di colore rosso risalenti al 1784 ed è quel che resta della grande altalena (Sao Ching Cha), essi in passato erano uniti alla sommità da una sbarra alla quale era fissata l’altalena usata durante una cerimonia induista, la festa del ringraziamento brahmanico in onore di Shiva.
Questa cadeva a metà Dicembre e coinvolgeva giovani e monaci nel tentare di afferrare delle borse colme di monete d’oro e di argento, una specie dell’albero della cuccagna ma data l’altezza della struttura era molto pericoloso e  nel corso degli anni provocò vari incidenti anche mortali che ne decretarono la fine. 
Dopo un lungo restauro finalmente nel 2021 riappare lo splendore del bianco, la lucentezza dell’oro e la pulizia dei piazzali interni che creano un’oasi di tranquillità in questa caotica area centrale della città.
Qui ancora non ci sono orde selvagge di turisti a caccia di selfie, questo è un luogo di preghiera ma anche un luogo per prendersi una pausa al fresco, sia seduti sulle panchine dei suoi ampi giardini sia seduti davanti ai numerosi ventilatori sparsi nella sala del Phra Ubosot, l’edificio presidiato dalle statue di soldati, inoltre si potrebbe anche all'occorrenza fruire  dei rinnovati e puliti servizi igienici, dato che in quest'area della città non vi sono shopping malls che solitamente adempiono a questa funzione.



Storia del Tempio
La sua costruzione iniziò nel 1807 durante il Regno di Rama I al fine di custodire la grande statua del Buddha di bronzo risalente al Regno di Sukhothai, e fu completata da Rama III nel 1847. Questo complesso templare ospita un museo di sculture in pietra, bronzo e statue di Buddha, ma i pezzi più originali sono le statue di marinai Americani, guerrieri Cinesi , 4 cavalli di bronzo e 28 pagode Cinesi esagonali. Il chiostro principale chiamato Phra Vihara Luang è il più grande dei templi di Bangkok, è molto raffinato e si erge su due livelli accessibili da grandi portali in teak finemente intagliati raffiguranti la foresta mitologica di Himavada, al suo interno tra colonne di marmo e numerosi affreschi svetta la grande statua in bronzo raffigurante Buddha alta 8 metri e proveniente da Sukhothai.
 L’altro chiostro, il Phra Ubosot è caratterizzato dai soldati di pietra che presidiano gli ingressi, dai dipinti murali sulle pareti perimetrali, dai pannelli che tra le finestre mostrano le prime vite del Buddha e dagli affreschi sulle imposte che illustrano la città paradisiaca di Indra, mentre sulla parete centrale sono raffigurate le tentazioni del Buddha ad opera di Mara, il diavolo, che non riuscendo a spaventare l’illuminato con le sue orde diaboliche, allora invio le figlie; il piacere, la lussuria e la voluttà, per tentarlo con le seduzioni della giovinezza e dell’amore.

Decentrata al margine sinistro rispetto l’ingresso principale (Giant Swing door) svetta  la piccola pagoda del 1844, Satta Maha Sathan, mentre alle spalle del Phra Ubosot c’è il Museo, la sala dei sermoni Sala Kamparian e il villaggio dei monaci che completano il complesso.

Sulla via del ritorno poco distante dal tempio al numero 268 di Dinso road c’è il santuario bramino Devasathan, invece per gli amanti dell’ora del caffè e dolcetto nell’adiacente soi Lang Bot Pharam c’è una deliziosa pasticceria Thai ospitata in una magnifica dimora in Teak miracolosamente scampata al cemento, “the gingerbread house”, la specialità della casa è il mango giallo con riso glutaminoso cotto nel latte di cocco servito in maniera regale.









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